martedì 1 maggio 2012

Alice senza niente

“D’accordo, che m’importa, ho il mio libro a cui pensare. Lo intitolo “Alice, di professione aspirante”. Perché è questo che sono: un giorno aspirante cassiera, un giorno aspirante bancaria, un giorno aspirante infermiera, e sempre e comunque aspirante aria.” (da Alice senza Niente, di Pietro De Viola)

Primo Maggio. Su facebook lancio la provocazione che forse il primo maggio di quest’anno deve servire più che a festeggiare il lavoratore a riflettere sulla attuale condizione lavorativa del nostro paese, sulla disoccupazione e sulla mancanza di dignità. Mi rispondono in tanti. Perché non è vero che c’è indifferenza nei giovani, c’è solo dove non si vuole sentire. L’urlo dei giovani è forte e ben distinto.  La conferma della forma del disagio e della dimensione del problema  è il successo editoriale, e il seguito, del romanzo di Pietro De Viola, Alice senza niente.
Un romanzo che parla di una giovane donna, Alice, alle prese con l’inserimento nell’attuale mercato del lavoro. Un susseguirsi di no, precariato, frustrazione. E dopo tanto impegno alla fine cosa ha Alice? Niente.
Lanciato come ebook gratuito in rete sono state scaricate più di 950 copie dal sito dedicato al romanzo in meno di ventiquattrore ore.
Abbiamo raggiunto lo scrittore, Pietro De Viola, per farci spiegare l’idea del suo romanzo.





Vista la sua esperienza e quella della protagonista, il libro sembra un romanzo autobiografico.
È vero, molti hanno colto questa “identità”. Ma io ho sempre voluto spiegare che “Alice senza niente” è l’autobiografia di milioni di giovani italiani. Che poi potesse essere anche la mia mi sembra una cosa meno importante.
Come è nata l'idea di questo libro?
Era appena scaduto l’ennesimo contratto trimestrale, mi ritrovano nuovamente disoccupato e in bilico sul nulla. Ho detto: “basta, faccio qualcosa per me stesso, è giunto il momento di provare a sognare. Se non lo faccio ora non lo faccio più.” L’ho fatto.
Cosa caratterizza la protagonista, Alice?
In poche parole: vertigine, disillusione, fame (e non solo di vita e sogni.)
E’ un libro in cui, a suo giudizio, i giovani italiani posso facilmente immedesimarsi?
Si, purtroppo possono immedesimarsi. La conferma sono le centinaia di lettere che ricevo ogni giorno.
Alice senza niente è stato un fenomeno di comunicazione sensazionale. Come nasce l'idea del' ebook gratuito?
Di notte, svegliandomi all’improvviso. Ho detto: cavoli, non l’ha fatto ancora nessuno! Poi ho scoperto che in realtà qualcuno l’aveva già fatto, ma è andata bene lo stesso.
I social network hanno aiutato la propagazione di questo romanzo e hanno aiutato la nascita di questa comunità di giovani ‘Alice senza niente’ che si confrontano quotidianamente.
Si, e questa è una cosa straordinaria. Poter comunicare con chi ti ha letto, rispondere alle varie curiosità, a volte “scontrarsi” su alcuni punti, credo rappresenti una opportunità per tutti quelli che vorrebbero scrivere per vivere
Da contratto a termine a essere scrittore. Emozione?
Io sono uno scrittore???
Sta già lavorando ad un altro libro?
Si, ma non credo che uscirà mai. 
Le piace leggere?
Tantissimo. Preferisco leggere a scrivere. Anzi, direi quasi che scrivere non è che mi piaccia così tanto.
Una curiosità: il suo libro o autore preferito?
Questa è una domanda cui non so rispondere. Ho amato autori straordinari, e tutti occupano il primo gradino di un podio immenso. Penso solo a Miller, Gogol, Dostoevskij, García Márquez, Foster Wallace, Pirandello... Rischio di non fermarmi più.

Rispondo e chiudo sul mio post di facebook dicendo che forse il vero problema del nostro paese è l’indifferenza. Perché solo chi vive la condizione del precariato e della disoccupazione se ne interessa. Gli altri, ringraziano di non esserci, e poi timidamente, si dimenticano del problema. Una presa di coscienza collettiva: mi tornano nella mente queste parole.
E penso che anche io sono, in fondo, un’ Alice senza niente. Lo siamo un po’ tutti. E la propagazione dell’iniziativa su twitter #iosonoalice lo conferma. Provate a farci un giro e scoprirete perché. Prima di spegnere tutto attacco uno stick sul mio pc con la scritta #iosonoalice. Alice senza niente si è in tanti, tantissimi, in Italia. Il romanzo ha riunito le voci e ha ridato coraggio. Non si è  più soli.

Il suo sogno più grande di Alice è quello di riuscire, prima o poi, a diventare almeno precaria.



Pietro De Viola è nato in Sicilia nel 1980. Laureato in Scienze politiche, ha lavorato (mai per più di tre mesi di fila) come insegnante privato, volantinatore, agente immobiliare, operaio generico, cassiere, magazziniere, repartista, venditore telefonico, operatore fiscale. Questo è il suo primo romanzo.
Alice senza niente, Terre di mezzo, pagg.94, euro 10. 

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